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Nadia

Ultimo Aggiornamento: 17/08/2011 17:59
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Età: 43
Sesso: Maschile
17/08/2011 17:59

L’altro pomeriggio ero seduto in un bar e parlavo con la mia amica Nadia.
Nadia ed io ci conosciamo sin da bambini e siamo come fratelli, ci raccontiamo tutto anche le cose più intime, senza provare quel classico imbarazzo che esiste solitamente tra uomo e donna.
Comunque Nadia inizia a raccontarmi la sua prima esperienza, avuta a sedici anni, ora ne ha ventitré ed è davvero una bella ragazza, alta 1,70, mora occhi azzurri una terza abbondante di reggiseno ed un sederino ben pronunciato che è, diciamo, la parte del suo corpo che prima si nota
Nadia, inizia il suo racconto.
Al tempo lavorava come barista in uno stabilimento balneare e se pur più giovane, già le sue forme cominciavano ad essere ben delineate e spesso capitava che i clienti del bagno si complimentassero con lei per la sua bellezza e per la sua sensualità.
Amava vestirsi in maniera molto provocante anche perché la eccitava sentire lo sguardo degli uomini sul suo corpicino, e accettava qualsiasi tipo di complimento, rispondendo con quel sorriso dolce e malizioso che l’ha sempre contraddistinta.
Un giorno però le si avvicina al bancone il classico vecchietto stramiliardario, di quelli “so tutto io e gli altri non capiscono un cazzo”; a Nadia quel tipo stava particolarmente antipatico anche perché era sempre scontroso e spesso maleducato.
Quel giorno Nadia indossava la maglietta del bagno e per il caldo la teneva legata sopra all’ombelico, scoprendole quel pancino piatto che ammetto, mandava su di giri anche me, inoltre non portava mai il reggiseno e con quella maglietta bianca si potevano notare i capezzoli ogni volta che questi si indurivano come a volte accade. Indossava poi una mini-gonna di quelle non aderenti ma larghe in fondo, insomma quelle che basta un salto perché si alzino e mettano in mostra tutta la mercanzia sottostante. Sotto alla minigonna portava un paio di mutandine rosa tutte pizzate da cui, parole sue, si poteva notare quella classica prima peluria che hanno tutte le adolescenti.
Il vecchietto, come dicevo, si avvicina al bancone e le ordina un caffè, Nadia subito si avvicina alla macchinetta ed inizia a prepararlo, rivolgendo al cliente il classico sorriso di cortesia, anche se in questo caso era un sorriso un po forzato. Il signore, che avrà avuto forse settant’anni, invece di rispondere al sorriso inizia a giudicare il suo modo di vestire, dicendole che le ragazze della sua età vestite così sono quelle poco serie, che poi si lamentano se qualcuno le tocca e rivolge loro commenti pesanti, Nadia a quel punto sbotta e risponde che comunque quelli non erano affari suoi, che era libera di vestirsi come voleva e non per questo la gente era autorizzata a prendersi certe libertà, e che se al signore ciò non stava bene poteva tranquillamente non guardarla.
Il vecchietto arrugò la fronte e avvicinandosi di più al bancone le sussurrò “classica risposta da puttana in calore”… Nadia non fu in grado di dire nulla, era offesa, ma provava anche una strana sensazione, inizio a sudare e lo sguardo di quel cliente sul suo corpo la infastidiva ma in un certo senso la eccitava, gli servì il caffè e la discussione finì lì!
Tuttavia quel turbamento le era rimasto stampato dentro e non riusciva a scrollarselo di dosso, pensò allora che l’unica cosa da fare era vendicarsi di quell’arrogante.
l’occasione le si propose il giorno seguente. Durante la pausa di 2 ore che Nadia aveva per contratto, invece di tornare a casa come faceva solitamente decise di prendersi un lettino e sdraiarsi sotto il sole. posizionò il lettino proprio accanto a quello affittato per tutto il mese dal vecchietto che era lì seduto intento a leggere il giornale.
Nadia era vestita esattamente come il giorno prima, indossava solamente un paio di mutandine diverse, ma comunque molto sexy.
il vecchietto la notò subito e mentre continuava a leggere il suo giornale ogni tanto sbirciava la nostra Nadia la quale intanto si era bella sdraiata sul lettino.
Nadia si accorse di quello sguardo furtivo e inizio allora molto maliziosamente a contorcersi come se non riuscisse a trovare una posizione comoda. quel continuo struscio aveva fatto si che la gonnellina iniziasse a salire scoprendo le gambe sin dove Nadia ancora non era abbronzata, anche la maglietta iniziava ad alzarsi e l’aveva lasciata con la pancia completamente scoperta.
Il vecchietto continuava a guardarla senza commentare, anche se ogni tanto con la mano si accarezzava il pacco che si intravedeva in mezzo alle gambe. anche perché il vecchietto indossava il costume a mutanda e quindi il pacco era più in bella vista.
Proprio mentre continuava quel gioco di sguardi che stava eccitando entrambi si avvicinò al lettino di Nadia un senegalese, il classico “vu-cumpra” che le si siede accanto ed inizia a mostrarle la sua merce. Nadia era stesa lì di fianco e il nero mentre le mostrava una serie di braccialetti le poggiò una mano su un ginocchio. una favolosa sensazione invase il suo corpo, aveva quella grossa mano nera che le accarezzava una gambe e nel frattempo un signore che la guardava eccitato, sentì la sua passerina iniziare a bagnarsi e voleva che quel gioco si prolungasse il più lungo possibile, così, mentre continuava a guardare i braccialetti, con fare ingenuo, allargò delicatamente le gambe così che la mano scivolasse dal ginocchio sin quasi sull’entro coscia. Il nero iniziò allora ad accarezzarla portando le mani sempre più su, tutto sotto lo sguardo del vecchietto che nel frattempo aveva lasciato perdere il giornale e si era fissato sui due.
Proprio mentre il nero continuava a salire con la sua mano calda e possente, Nadia sollevò leggermente le ginocchia, quel tanto che bastasse perché il suo gonnellino salisse completamente mostrando al nero le sue mutandine di pizzo bianche che si erano inumidite al pensiero di quella mano sul suo corpo, il nero tolse la mano dalle gambe e per un po rimase lì a godersi lo spettacolo, mentre Nadia intanto aveva preso la sua crema abbronzante.
Chiese al nero se poteva spalmargliela sulla pancia in quanto non voleva scottarsi, il nero immediatamente si cosparse completamente le mani di quel liquido bianco e con molta delicatezza le poggio sul pancino di Nadia, la quale, appena avvertì il contatto si contorse su se stessa ed emise un leggero rantolio, il nero iniziò ad accarezzare il pancino di Nadia delicatamente, le dita delle mani iniziarono a toccarla dal basso ventre sino a salire sopra all’ombelico, fino ad arrivare all’orlo della maglietta di Nadia, che nascondevano i seni nudi.
Nadia in quel momento tolse le mani del nero dalla sua pancia e si alzò sedendosi di fronte al vecchietto con il nero alle spalle e chiese a quest’ultimo di passarle la crema anche sulla schiena.
Si sollevò la maglietta rimanendo con la schiena completamente nuda, mante davanti la teneva stretta proprio per non scoprire il suo seno.
Il nero iniziò così a massaggiarle la schiena e le sua mani iniziarono ad accarezzarle i fianchi e molto arditamente tentarono di intrufolarsi sul fianco del suo seno.
Nadia allora alzò la testa e guardò il vecchietto che lì, impassibile, continuava a fregarsi il pisello, lo fissò e si passo in maniera molto sensuale la lingua sulle labbra inumidendole per bene, spostò la mano che reggeva la maglia davanti e questo fu il segnale per il nero per avanzare con le sue mani e palparle quei seni ormai sodi e con i capezzoli duri e turgidi. Il massaggio continuò un paio di minuti, poi Nadia si avvicinò al nero e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio, il nero tolse le mani da Nadia e raccolse in fretta e furia la sua roba poi, i due, si allontanarono e risalirono verso il bar, il vecchietto rimase ancora lì a fissare quel lettino ormai vuoto come se nella sua immaginazione quella scena eccitante non fosse ancora finita.
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